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STATI UNITI D'EUROPA. MANIFESTO DI FIRENZE – 7 GIUGNO 2018


STATI UNITI D'EUROPA

MANIFESTO DI FIRENZE – 7 GIUGNO 2018

  1. L'EUROPA È IL NOSTRO FUTURO MA NON COSÌ COM'È OGGI - UNIONE EUROPEA IN CRISI

In Europa oggi si assiste alla illusionistica voglia di alcuni Paesi europei di fare da soli, ispirati dalle sirene dei nazionalismi e dei sovranismi. Per la prima volta uno Stato che ha radici storiche così antiche come la Gran Bretagna, e a cui l'Europa moderna deve molto poiché - guidata da Churchill - sconfisse i nazisti, lascia l'Unione Europea. Il tutto avviene in un contesto in cui il principale alleato europeo, gli USA, ha scelto de facto di escludere l'Europa dal novero dei suoi partners in molte questioni internazionali economiche e politiche.

All'Unione Europea - e, prima ancora, alla CECA - dobbiamo moltissimo, in primis la Pace: la UE infatti ha ricevuto il premio Nobel nel 2012, ma oggi scricchiola e appare agli occhi dei cittadini europei lenta e rigida nell'agire, attenta ai problemi economici e al rigore ma al contempo prigioniera di un eccesso di burocrazia, oltre che poco sensibile sia ai temi dei diritti sociali che ad una necessaria visione della sicurezza di fronte alle minacce di mafia, terrorismo e criminalità di strada. Il peccato originale dell'Unione Europea è stato quello di scegliere un modello confederale invece che un modello federale. Eppure, agli albori della sua storia, il modello proposto dal gruppo di Ventotene, da Churchill e da Schumann era proprio quello federale.


2. COSA OCCORRE FARE OGGI

In un momento storico particolare per il nostro continente è necessario oggi guardare lontano.
Uno sguardo sul futuro che per assurdo trae spunto dal passato, glorioso e da attualizzare, parte dal punto più basso, in un momento in cui i nazionalismi e i sovranismi rinascono, per arrivare al punto più alto degli Stati Uniti d'Europa.
Churchill a Zurigo così si esprimeva, in modo mirabile, avendo davanti agli occhi le macerie post belliche: “Qual è questo rimedio sovrano? Esso consiste nella ricostruzione della famiglia dei popoli europei, o in quanto più di essa possiamo ricostituire, e nel dotarla di una struttura che le permetta di vivere in pace, in sicurezza e in libertà. Dobbiamo creare una specie di Stati Uniti d'Europa. Solo in questo modo centinaia di milioni di lavoratori saranno in grado di riconquistare le semplici gioie e le speranze che rendono la vita degna di essere vissuta. Il procedimento è semplice. Tutto ciò che occorre è che centinaia di milioni di uomini e donne decidano di fare il bene invece del male e di meritare come ricompensa di essere benedetti invece che maledetti”.
Stati Uniti d'Europa quindi: rompiamo gli indugi! È una espressione che dobbiamo imparare a usare e soprattutto ad amare.



  1. COSA NON VA OGGI NELL'UNIONE EUROPEA

Occorre analizzare con severità e lucidità quanto succede oggi per andare oltre.

3.1 L'Unione Europea così com'è oggi non va bene e lo status quo mette a rischio la sua stessa esistenza.
a) L'UE appare stanca e vecchia: a causa del calo della natalità, i giovani sono sempre meno.
b) L'UE appare poco dinamica e afflitta da una ridotta coesione sociale.
c) L'UE appare scarsamente proiettata verso il futuro.
d) L'UE appare esclusivamente monetarista e neoliberista.

3.2 L'Unione Europea così com'è appare ingiusta e diseguale.
a) Nella UE si assiste ad una crescita della povertà in numerosi Stati membri: scarsi livelli salariali con differenze di reddito tra dirigenti e dipendenti senza precedenti. Sono presenti profonde disuguaglianze tra chi detiene la ricchezza e chi lavora, tra uomini e donne, tra giovani e adulti, con enormi divari tra i pensionati.
b) Nella UE si determina una grave disuguaglianza tra chi vive nelle periferie e nelle aree interne e chi nei centri urbani, tra il Nord Europa ed il Sud Europa.
c) Nella UE c'è disuguaglianza tra chi ha accesso ai nuovi saperi ed alle nuove tecnologie e chi è analfabeta digitale.

3.3 L'Unione Europea non cresce, non produce e non riesce ad avere il ruolo che le competerebbe.
a) L'UE cresce poco nel PIL rispetto ad altre aree comparabili nel mondo. Sono eccessive le differenze anche tra i singoli Paesi. Si registra una disomogeneità di debito pubblico che crea problemi sociali e di stabilità politica.
b) L'UE non riesce attualmente a pesare come un'unica voce nel panorama internazionale, non ha la necessaria autorevolezza. Basti pensare alle crisi nel Mediterraneo e nel Medio-Oriente in cui l'Europa non conta, a scapito della capacità di individuare soluzioni adeguate e degli stessi interessi dei singoli e deboli Stati nazionali, e alla mancanza del necessario contrasto all'ingerenza delle potenze mondiali.
c) L'UE è attualmente incapace di curare la sicurezza interna ai propri confini in relazione a terrorismo e mafia oltre che nella gestione dei flussi migratori.



4. LA CURA AI MALI DELL'UNIONE EUROPEA NON È IL NOSTALGICO RITORNO AGLI STATI NAZIONALI ED AL SOVRANISMO

È fondamentale, dopo aver richiamato i problemi dell'Unione Europea, pensare alla cura. Una vicenda italiana da prendere come esempio è il caso Embraco, che ci mostra i danni che un sistema fiscale diverso tra gli Stati membri può causare, scatenando una competizione al ribasso.
4.1 L'UE è in difficoltà ad affrontare il nodo sicurezza perché ha 27 sistemi penali, di polizia e di intelligence differenti e questo ostacola le strategie di adeguato contrasto a mafia, terrorismo, narcotraffico e cybercrime.
4.2 L'UE è in difficoltà ad affrontare i problemi sociali, di povertà e welfare. Le disuguaglianze hanno delle fonti di accelerazione nella globalizzazione subita dagli Stati nazionali che appaiono non in grado di risolverli ma che li subiscono accentuandoli.



5. LA SOLUZIONE STA NEGLI STATI UNITI D'EUROPA

Solo con un'evoluzione l'UE può uscire dalla propria crisi di identità e di progettualità: gli Stati Uniti d'Europa.

5.1 Con gli Stati Uniti d'Europa avremmo in tema di:
  • FINANZE/FISCO/WELFARE/SPORT - un fisco unico, un welfare unico, un ordinamento giuridico sportivo unico. Si libererebbero le potenzialità produttive dei vari territori europei proiettandoli verso una competizione globale in grado di migliorare - anziché impoverire - il reddito, la sicurezza, le condizioni dei lavoratori e la qualità delle imprese.
  • DIFESA - un solo esercito. Avremmo maggiore capacità d'azione, innovazione con risparmi di miliardi di euro che potrebbero essere investiti in termini sociali, culturali ed ambientali.
  • SICUREZZA E LEGALITÀ - un'unica procura antimafia-antiterrorismo, un'unica intelligence, una Eurojust e un Europol con pieni poteri e quindi in grado di svolgere una moderna attività di contrasto con un occhio alle complesse attività di riciclaggio internazionale.
  • IMMIGRAZIONE - un'unica politica di accoglienza, integrazione e gestione dei flussi, un unico confine da controllare e regolare.
  • ESTERI - un'unica politica estera in grado di confrontarsi con le altre regioni macro-continentali.
  • AMBIENTE - una strategia condivisa e armonizzata per avviare una storica riconversione dell'apparato produttivo con la decarbonizzazione industriale e la promozione di prodotti ecosostenibili, per rendere l'Europa un modello esemplare di sviluppo sostenibile e di governo del cambiamento climatico.
  • RICERCA ED INNOVAZIONE TECNOLOGICA - un'unica politica di potenziamento e di regolamentazione dell'uso di alta tecnologia, dell'intelligenza artificiale e dell'e-commerce.
  • FORMAZIONE - un'unica regolamentazione per la formazione del capitale umano e la progressiva armonizzazione dei livelli scolatici ed universitari.
  • CONCORRENZA - un'unica regolamentazione dei mercati di beni e servizi nonché la creazione di un'agenzia di rating pubblica degli Stati Uniti d'Europa.
  • INFRASTRUTTURE E RISORSE - un unico controllo delle grandi reti di infrastrutture e risorse energetiche.
  • INTERMODALITÀ - la realizzazione di un sistema integrato dei trasporti che metta al centro le autostrade del mare e la logistica integrata e sostenibile.
  • AGRICOLTURA - l'armonizzazione delle politiche agricole, che consentirebbe una migliore qualità produttiva e una piena valorizzazione della tipicità territoriale, con elevati standard di sicurezza della salute.

5.2 Con gli Stati Uniti d'Europa si risparmierebbero miliardi di euro.
a) Il Parlamento Europeo nel 2015 ha calcolato che, all'interno dell'attuale modello confederale, con politiche più efficaci si potrebbero risparmiare 1.597 miliardi di euro.
b) Un modello federale come quello degli Stati Uniti d'Europa permetterebbe di superare quota 2.000 miliardi. Un risparmio che consentirebbe quindi di indirizzare le risorse verso la sicurezza ed il welfare e di diminuire l'attuale elevata forbice della disuguaglianza del reddito, permettendo di elevare la quota degli investimenti.

5.3 Con gli Stati Uniti d'Europa la democrazia si evolve e diventa reale.
a) Un Parlamento degli Stati Uniti d'Europa dotato di pieni poteri legislativi, un governo degli SUE eletto direttamente dai cittadini sul modello semi-presidenziale francese con doppio turno, per ridare alle formazioni politiche un'opportunità di rilancio in termini di radicamento e di rappresentanza.
b) Uno standard elevato e comune nella promozione dei diritti sociali: dalla scuola alla salute/sanità; dalla ricerca all'università; dall'ambiente all'agricoltura; dallo sport alla cultura.


6. I VALORI

Gli Stati Uniti d'Europa rappresentano un passo avanti in termini valoriali rispetto alla stessa Unione Europea, che ha tradito la propria missione.
Gli Stati Uniti d'Europa sono una risposta positiva anche nei confronti dei cittadini e soprattutto della classe medio-bassa, che rischia di cadere nel disagio e nella povertà. Problematiche queste a cui i nazionalismi e i sovranismi, dopo una prima fase storica in cui lo Stato nazione ha avuto ampi benefici, non hanno dato risposta alcuna, causando al contrario un aumento dei conflitti sociali e dell'impoverimento.
Gli Stati Uniti d'Europa sono una cornice in cui la cittadinanza matura, i conflitti trovano forme civili di regolazione, le diversità territoriali, culturali e religiose hanno l'opportunità di liberare le proprie potenzialità senza essere svilite.
Gli Stati Uniti d'Europa sono un'entità culturale, sociale e geografica che fa dei propri confini un esercizio di sovranità popolare democraticamente sostenibile in grado di affrontare i nodi aperti della globalizzazione in chiave di coesione sociale, pace e cooperazione a partire dal contesto travagliato del Mediterraneo.



7. STATI UNITI D'EUROPA, UNA UTOPIA POSSIBILE

Gli Stati Uniti d'Europa vivono già “nella vita quotidiana delle nuove generazioni, per gli studi, per gli stili di vita, per le passioni, per la musica, per l'arte, per l'ambiente, per la pace”.
Questa è quindi la strada naturale e tracciata che una politica matura 3.0 deve seguire per realizzare quel non ancora che ci accompagna verso la piena realizzazione degli Stati Uniti d'Europa.

È un'utopia credere agli Stati Uniti d'Europa? Sì, una utopia oggi possibile che parte dal sogno di Ventotene, nato nel momento più buio della nostra storia, nel quale tuttavia vide la luce l'obiettivo della creazione degli Stati Uniti d'Europa. La stessa visione animò Churchill, nella sua grande intuizione della minaccia nazista e totalitarista che attraversava l'Europa e nella sua capacità di reagire capendo il male e avendo come risposta futura - a guerra conclusa - gli Stati Uniti d'Europa.

Gli Stati Uniti d'Europa sono quindi una utopia possibile, ma anche necessaria perché - come ci insegna un maestro quale lo storico statunitense William L. Shirer - quando le democrazie non sono in grado di produrre benessere, i totalitarismi sono dietro l'angolo.

Gli Stati Uniti d'Europa pertanto sono già nella memoria collettiva europea e nell'impegno di vita che al momento ci attende.




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